lunedì, 17 Febbraio , 2025

VIDEO | Caso Almasri, Nordio in Senato: “La legge è legge, non si scavalcano le procedure”

PoliticaVIDEO | Caso Almasri, Nordio in Senato: “La legge è legge, non si scavalcano le procedure”

di Emanuele Nuccitelli e Ugo Cataluddi

ROMA – “Capisco che vi siano sotto lacrime e sangue ed episodi orribili di torture e di guerre civili, che come purtroppo accadono in molte parti nel mondo, però la legge è legge. Non possiamo ignorare la legge e scavalcare le procedure”. Lo afferma il ministro della Giustizia Carlo Nordio nel corso della sua informativa al Senato sul caso Almasri, che segue il riferimento di questa mattina alla Camera.

“CPI DEVE SEGUIRE LE REGOLE O AGISCE INVANO”

“Perché abbiamo fatto il processo di Norimberga dove sono stati condannati, ma anche assolti, i criminali nazisti? Perché esiste la Corte penale internazionale, che deve seguire le regole del diritto altrimenti agisce invano”. Lo afferma il ministro della Giustizia Carlo Nordio nel corso della sua informativa al Senato sul caso Almasri.

“DA CPI ATTO VIZIATO, ERRORI IN DATE E CAPI IMPUTAZIONE”

“Se avessi chiesto di trasmettere gli atti alla Corte d’Appello per il mandato d’arresto, lo avrei fatto in base ad un atto che dopo 5 giorni sarebbe stato dichiarato nullo dalla stessa Corte penale internazionale”. E questo perché tra la parte motiva e quella dispositiva della richiesta di arresto di Almasri, arrivate al ministero della Giustizia il 18 e il 24 gennaio “è cambiato moltissimo”. Si tratta di un atto “eccentrico” e “viziato”. Lo ricostruisce il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nel corso dell’informativa al Senato. “Il primo atto in base al quale avrei dovuto chiedere al Procuratore generale della Corte d’appello la conferma” dell’arresto “era un atto nullo, essendo sbagliato nei capi di imputazione e nella data del delitto commesso. Non è un errore materiale sulla data, parliamo di 4 anni di stupri, di ingerenze, uccisioni e ruberie. Questo è il fatto giuridico”, aggiunge.

Tra le repliche dei parlamentari, durissima, dall’opposizione, quella di Matteo Renzi, Italia Viva, che scomoda Carlo Collodi e i personaggi di Pinocchio, per attribuire ‘una parte’ nel classico della lettura dell’infanzia made in Italy ai ministri in Aula e persino alla Premier. Mentre Francesco Boccia, capogruppo Pd, chiede direttamente le dimissioni di Nordio.

RENZI: “MELONI COME OMINO BURRO DI PINOCCHIO, NON LADY FERRO”

“Giorgia Meloni ha definito i trafficanti di uomini i nuovi mafiosi. Lei aveva il boss dei boss allo stadio, lo ha preso e lo ha riportato indietro. Politicamente questo vuol dire che Giorgia Meloni da oggi non può più parlare di immigrazione e di sicurezza. Ha perso la faccia, l’onore e la dignità perché ha detto che avrebbe incarcerato i mafiosi e invece ha scarcerato il mafioso numero uno riportandolo a torturare i bambini”. Lo afferma il leader di Italia Viva Matteo Renzi, intervenendo in Senato.”La sorella di Meloni aveva indicato il libro da leggere. Ma non è più ‘Il Signore degli Anelli’… Contrordine compagni… è ‘Le avventure di Pinocchio’. E attenzione perché in questa sceneggiatura ci tocca la parte del grillo parlante, quello che quando dice la verità cercano di farlo secco. Voi, ministri Nordio e Piantedosi, siete il gatto e la volpe, siete in società. Qualcuno vorrebbe fare Pinocchio, ma Pinocchio è una figura positiva. Lucignolo lo fanno fare a Del Mastro Delle Vedove, se vede il curriculum di Almasri lo propone per il Dap. Il guaio è che la Meloni vorrebbe fare la fatina ma in realtà fa l’omino di burro, quello che guida il carro e porta i bambini nel paese dei balocchi dove diventano somari. Pensavate di aver trovato la vostra lady di ferro, Margaret Thatcher, avete trovato l’omino di burro, Meloni forte coi deboli e deboli coi forti”. Lo afferma il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, intervenendo al Senato.

BOCCIA (PD): “SE NON È UN PASSACARTE, NORDIO È RESPONSABILE DEL DISASTRO, SI DIMETTA”

“Nordio ha detto che non è il passacarte della Corte penale internazionale. Questo probabilmente è vero. Però delle due, l’una. O lei è il passacarte del governo o lei è responsabile di questo disastro e deve dimettersi. Se non è il passacarte della Corte Penale internazionale lo è del governo. Se non lo è nemmeno del governo questo disastro lo ha fatto lui”. Così il capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia, intervenendo in Aula a Palazzo Madama.

SENATORI PD ESPONGONO LE FOTO DEI MIGRANTI TORTURATI IN AULA

Al termine dell’intervento del capogruppo, Francesco Boccia i senatori del Pd hanno mostrato le foto di alcune migranti torturati in Libia. È successo in Aula del Senato – sulla scia di quanto precedentemente accaduto alla Camera – durante l’informativa dei ministri Nordio e Piantedosi sul caso Almasri. I fogli sono stati immediatamente requisiti dai commessi.

Ecco alcune repliche della maggioranza, in risposta diretta agli interventi di Renzi e Boccia.

GASPARRI: “RENZI È IL PINOCCHIO CHE RACCOGLIE MILIARDI IN ARABIA SAUDITA”

“Non risponderò con lo stesso linguaggio a chi ha dato del vile al presidente del Consiglio, sarebbe troppo facile, ma siccome sono state citate le favole io credo che qui ci sia qualche Pinocchio che ha seminato chiacchiere nel campo dei miracoli e ha trovato i miliardi dell’Arabia Saudita”. Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, intervenendo in aula a Palazzo Madama.

BALBONI (FDL) ATTACCA PD SULL’INCHIESTA DI SALERNO, POLEMICHE IN SENATO

L’inchiesta della Procura di Salerno sui fenomeni di immigrazione clandestina arriva anche in Aula al Senato durante la discussione delle informative di Piantedosi e Nordio sul caso Almasri e scatena le polemiche in chiusura di seduta. A tirarla in ballo è il parlamentare di FdI Alberto Balboni: “Senatore Boccia- dice rivolgendosi al capogruppo del Pd a palazzo Madama- di immigrazione si parla molto nell’inchiesta sul tesoriere del Pd della Campania, uomo di sua fiducia. Anche lei forse non poteva non sapere”. Il riferimento è al commercialista Nicola Salvati, tesoriere del Pd della Campania, coinvolto nell’inchiesta e poi sospeso dalla carica.

LA REPLICA DI BOCCIA (E RENZI)

Immediata la replica di Boccia: “Il senatore Balboni al termine del suo intervento, e di questo chiedo a tutti di valutare la gravità, ha pronunciato parole che non offendono solo me, perché sono stato citato direttamente, ma l’intera comunità del Pd, perché ha osato avvicinare il Pd ad un’inchiesta che noi rispettiamo e che riguarda vicende e imprese e una persona, un professionista, che aveva un incarico nel nostro partito nella regione Campania, che sarebbero coinvolti nella certificazione relativa all’immigrazione. Bene, legare questa vicenda al Pd e dire che il Pd e tutte le persone, tra cui io, che hanno fatto il commissario in Campania hanno la responsabilità politica diretta nella gestione dell’immigrazione irregolare è semplicemente vergognoso e dà il senso di quanto in basso stiamo scadendo nel confronto politico”.“Non solo, il presidente Balboni – ha proseguito Boccia – ha ritirato in ballo il procuratore Lo Voi, che non è solo stato collaboratore di Falcone e Borsellino che la destra cita quando deve alzare lo stendardo della lotta alla mafia, ma si è battuto per difendere questo Paese. La destra sta insistendo nella diffamazione non solo di Lo Voi ma anche della magistratura e lo fa per coprire la mancanza di coraggio nell’assumersi la responsabilità politica di aver riportato a casa con un aereo di Stato quel criminale”.Sul caso è intervenuto anche il leader di IV Matteo Renzi: “Balboni ha detto una cosa di rara gravità. C’è un partito da cui non accettiamo lezioni. Quello che è ancora a Bibbiano, che ha massacrato le famiglie di Tempa rossa, dell’Unicef, di Banca Etruria, di Open. Voi siete i peggiori giustizialisti”.
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