Sul Medio Oriente posizioni allineate
Roma, 16 set. (askanews) – Ucraina, Medio Oriente, relazioni bilaterali, ma anche questione dei migranti: questo il menù del vertice che si è tenuto oggi a Roma, a Villa Doria-Panphilj, tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e Keir Starmer, il nuovo premier laburista britannico, al suo primo viaggio nel paese da quando ha formato il suo nuovo governo a Londra.
“Riconosco l’importanza dell’Italia come leader in Europa e come paese del G7. Stiamo dando inizio a una nuova era nei rapporti con l’Ue”, ha detto Starmer, sottolineando come l’Italia abbia in tal senso un ruolo importante. “Abbiamo impiegato il nostro tempo per parlare delle sfide mondiali di fronte a noi. Siamo determinati ad affrontarli assieme”, ha detto ancora Starmer.
Tra queste, una delle più pressanti è l’Ucraina. “Saremo insieme fianco a fianco per sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessari”, ha detto il capo del governo di Londra, affermando che si lavorerà per “far arrivare 50 miliardi di euro” entro la fine della presidenza italiana del G7. Su questo, tuttavia, ci sono anche diversità tra Londra e Roma, con la Gran Bretagna disponibile a dare un via libera all’utilizzo dei suoi missili ceduti a Kiev anche per attacchi in profondità in territorio russo, prospettiva questa che ha suscitato una reazione molto minacciosa da parte del presidente russo Vladimir Putin. Roma, invece, ha un approccio più prudente.
Starmer, rispondendo alle domande sull’argomento, non si è sbilanciato. Ha ricordato che quella che si sta combattendo in Ucraina è “una guerra illegale iniziata dalla Russia” e che “l’Ucraina ha diritto all’autodifesa”. Poi ha aggiunto: “Noi siamo sempre stati al fianco dell’Ucraina. Non è solo una guerra all’Ucraina, ma ai diritti, alla libertà, allo stato di diritto che si applica a tutti noi”. Per questo, ha proseguito, “io credo che sia importante che mettiamo l’Ucraina nella migliore posizione possibile. Di questo ne abbiamo parlato”, ma ha tagliato corto affermando di non voler entrare “nelle singole capacità”.
Molto diretta sull’argomento la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che in conferenza stampa con il premier britannico Keir Starmer ha ribadito: “Le autorizzazioni all’utilizzo dei missili di lungo raggio sono decisioni che prendono le singole nazioni che forniscono questi armamenti, tenendo presente le proprie leggi e Costituzioni. Questa decisione in Italia non è in discussione, ed è una decisione presa in condivisione con gli alleati: anche perché, contrariamente alle interpretazioni che a volte leggo, non è un indietreggiare rispetto al sostegno all’Ucraina”. “Anche il presidente Zelensky – ha rivendicato Meloni – ha detto che non chiede all’Italia nulla di più di ciò che l’Italia sta facendo. Ognuno ha i propri riferimenti per prendere queste decisioni, e noi abbiamo preso la nostra. Ma il sostegno italiano all’Ucraina è a 360 gradi e andrà avanti fino a quando sarà necessario ed è una posizione perfettamente condivisa all’interno di tutta la maggioranza di governo”.
Quanto alla situazione bellica sul campo, “per noi è importante che Kiev costruisca le migliori condizioni possibili per un tavolo di pace. È quello che abbiamo fatto aiutando l’Ucraina dall’inizio e tutto quello che riesce a fare è benvenuto”.
Sull’altro tema caldo sullo scenario internazionale, Starmer e Meloni sono apparsi in linea. “Siamo uniti nel sostegno per in cessate il fuoco immediato a Gaza. Tutti gli ostaggi devono essere rilasciati subito, devono arrivare aiuti umanitari a Gaza”, ha detto il capo del governo di Londra.